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JAPAN TOUR - Quando credi che nulla possa più stupirti

Tokyo, Kyoto, Nara, Osaka, Hiroshima, Miyajima Island, Kobe

Il Giappone una meta,una cultura,uno stile di vita che affascina attira rapisce e ti segnerà per tutta la vita,questa sarà la mia prossima meta ma nulla nasce per caso.

25 dicembre ,sono in Florida mi sono imbucato ad un party "americano” ,scopro che la birra è infinita, ma sono circondato da adolescenti che non trovo molto simpatici; decido quindi di distendermi e godere dei colori del tramonto lasciandomi trasportare dall'emozione del momento.
Faccio il punto del viaggio,ricostruisco momenti ritrovandomi a sorridere come un deficiente mentre fisso il sole calarsi in acqua.
il fattore curiosità (che ormai non mi lascia in pace) scatta nella mia testa e calcolo la distanza in linea d'aria dalla mia casa in Italia, al punto attule in cui mi trovo, quella stessa distanza capovolta mi indica esattamente il Giappone, pochi chilometri da Tokyo per la precisione. 
Compro il primo volo e non riesco a trattenere l 'agitazione, salto di gioia dalla voglia di rimettermi in viaggio,la mia curiosità mi ha portato un messaggio da ascoltare, non mi tocca che assecondarlo.
Zaino,bus aereoport, "good morning",mi addormento,mi sveglio "arigatò",sono in Giappone !!! 
E' il 27 dicembre, ed è il mio compleanno, l’aereo atterra a Narita e con un treno diretto raggiungo Tokyo ,quartiere Shinjuku,dove pernotterò nelle capsule-hotel.
I bagni sembrano navicelle spaziali,computer a bordo tazza, grandi vasche idromassaggio,vasche ghiacciate per tonificare il corpo. Sono l'unico occidentale ad entrare nella sala docce, già imbarazzato per i miei tatuaggi (non sapevo che nelle capsule fossero vietati) a vista noto che le docce sono basse e qualcosa non mi quadra, attendo per vedere come comportarmi e scopro che la doccia la si fa seduti.Girovagando per le strade ancora non realizzo dove mi sono catapultato,per i primi trenta minuti rimango ipnotizato dalle tante insegne luminose e neon giganteschi.
Prima della mezzanotte decido di entrare in una locanda per magiare dello Shioyaki e festeggiare con il primo che incontro, ma finisco con l’offrire Sakè a tutti i presenti, cosi' tra sorrisi, foto e tante chiacchiere riesco anche ad ottenere le informazioni che cercavo.
Esco dalla locanda e per ben trentasei ore cammino in lungo e largo la città riposando solo per qualche ora sul tavolo di un bar occasionale. 
Ho ripreso cognizione del tempo mi dirigo a Shybuia (altro distretto speciale di Tokyo) all uscita dalla stazione anche qui vengo accolto da megaschermi ed enormi grattacieli,attraverso il famoso incrocio con la statua del noto cane Hachiko,tra un fiume di persone e l’altro mi sposto a Ropponghi ,sono arrivato fin qui grazie ad una conoscenza fatta per strada ,nel mio solito agitato e irrequieto modo di gioire mi giro tutti i bar fino a trovare l’atmosfera che cercavo,un bar jamaicano posto all'ottavo piano raggiungibile dalle scale d'emergenza a lato del palazzo. Rilassante e con ottima compagnia infatti mi lascio prendere da balli e birra finendo con il conoscere Simon, un simpatico ragazzo Tedesco diventato mio grande amico ,girovaghiamo allegri e spensierati per la città. Una donna fa si che la mattina seguente mi risvegli in un angolo sconosciuto della città,
stordito scelgo una strada a caso e riparto.
Riesco a raggiungere Takeshita street per il raduno settimanale Cospaly, sembrava un carnevale incentrato sui video game,mi sposto nel quartiere Golden gai di Shinjuku,in una zona con circa 300 bar di dimensioni microscopiche(che vanno da una capienza massima di otto persone ad addittura una sola persona),in questa zona è facile conversare per la tipologia delle persone che la frequenta.proprio quello che cercavo. 
Il giorno successiovo sono alla scoperta degli altri distretti di Tokyo,tra locande grattacieli e templi manca poco per il capodanno e inizio ad incamminarmi verso Kaguruzi ne approfitto per osservare Tokyo dall alto della sua Sky Tree in orario tramonto. 
Calato il buio raggiungo a piedi il complesso templare Senso-ji ad Asakusa. Inizia la cerimonia celebrativa, lanterne rosse con caratteri neri illuminano l'intero giardino e la pagoda che fa da sfondo è magnifica. Mi soffermo per un attimo faccio il punto dell'avventura, sembra di vivere una favola ricca di avventure, l’intero momento era molto avvolgente spirituale e affascinante, sono rimasto immobile al punto di commuovermi dalla gioia. Dopo aver passato la notte ad augurare buon anno a chiunque incontrassi mi riposo nella mia capsula e dedico il pomeriggio tra sauna e thè bollenti, qui conosco Hiroki un barista che ascolta affascinato i miei racconti,il mio prossimo step sarà il Monte Fuji, al sol pensiero non ci sto più nella pelle, il destino il caso o non so cosa ha voluto che Hiroki abbia proprio dei nonni li , così decide di partire con me. Alle 6:14 del mattino (inutile dirlo) puntualissimo alla fermata dei Bus ci incontriamo, si parte per il Monte Fuji sono letteralmente appiccicato al vetro del bus con l'intento di non perdermi nemmeno paesaggio, che cambia di continuo ad ogni battito di ciglia si parte dalla città per attraversare paesi, zone industriali, piccoli villaggi fino ad intravedere la neve e raggiungerla, io mi lascio andare e corro subito a noleggiare delle bici mentre Hiroki resta immobile a ridere della mia reazione. Comincia la pedalata costeggiando il silenzioso lago Kawaguchi dove gia si respira un aria mistica e positiva , sorrido senza motivo, sto bene ed ho voglia di pedalare ancora e ancora senza fermarmi sogno ad occhi aperti ma Hiroki mi sveglia dal mio viaggio mentale indicandomi con un dito il Monte, una delle tre montagne sacre, la più alta del Giappone (l'UNESCO riconosce 25 siti di interesse culturale in quel'area) il mastodontico Monte Fuji ! E capisco quanto siamo piccoli rispetto a tanta grandezza. Dopo ore a pedalare raggiungiamo i nonni per una tipico pranzetto giapponese poi saluti, foto e di nuovo in bici per attraversare una nuova volta il lago, il buio cala e la stanchezza si fa sentire, alloggio li e il mattino riparto in direzione Tokyo quartiere Akihabara, famoso soprattutto per la sua grande concentrazione di negozi che vendono tutti i tipi di apparecchi elettronici,. Finalmente arriva il momento che tanto aspettavo,quello di prendere lo Shinkansen (treno proiettile) per Osaka (la seconda città del Giappone per numero di abitanti), un' altra città mi stava aspettando. Arrivato nella regione del Kansai, ad Shin-Osaka (la stessa che userò per spostarmi poi a Kobe e Kyoto) mi fiondo in una tipica locanda per pranzare con gyozas, kushikatsu e takayaki per poter confermare quel che si dice sulla cucina di Osaka, ovvero la migliore del Giappone. La sera conosco un infermiera che accetta di tradurmi tutto quello che mi interessa visitare a Kyoto, così alle prime luci dell alba mi reco a proprio lì e mi metto in fila aspettando che apra il tempio del Kinkakuji. 
Il Kinkakuji è un tempio completamento ricoperto da foglie d'oro contenente all'interno le reliquie del Buddha, resto incantano a vederne il riflesso nel lago che funge da specchio, cosi' comincia la mia giornata nella vecchia capitale, quello che è il vero Giappone...il tempo sembra sia fermo da secoli, rimango senza parole per tutta la durata della giornata, resto a sognare e a meravigliarmi di questi colori di quest’ architettura e di questa fantastica terra. Mi sposto al santuario di Fushimi Inari-Taisha (quello circondato da centinaia di porte arancioni per intenderci) assisto ad una funzione sacra e mangio dell'ottimo ramen , raggiungo la cima, ho bisogno di riposare e trovo alloggio in un appartamento economico, faccio amicizia con un gruppo di francesi festeggiando fino all'alba e decido di uscire presto per visitare ancora Kyoto, la fame di curiosità non mi permette nemmeno più di riposare !!! Decido di visitare il complesso templistico di Kiyomizu-dera (uno degli antichi monumenti della città, considerati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO; ed è anche uno dei finalisti per le sette meraviglie del mondo moderno) costruito senza l'utilizzo di un solo chiodo, all'interno è presente la cascata da cui il complesso ne prende il nome,mi perdo tra rocce rotonde e giardini ZEN che trasmettono pace e serenità… non avevo mai provato una sensazione del genere. Tutto ciò si trova nella parte antica della città che dista 15 minuti dal centro, arrivare prestissimo è fondamentale c’è tantissimo da vedere ed è vietato correre: sono posti da contemplare e vivere. Se corri non si svelano nel profondo. Visito la famosa foresta di bamboo di Arashiyama che mi lascia con le gambe tremolanti, il vento che attraversa la fitta boscaglia sembra sussurrarti all'orecchio note armoniose e rotonde, un posto magico. La sera vado a Kobe concedendomi un menù dell'ottimo "manzo di Kobe" poi passo la serata a girovagare per la città, modernissima e giovanile con aeroporto sull'acqua, stadio sull'acqua, hotel sull'acqua, io sull'acqua che bevo birra. La mattina successiva salgo sull' ennesimo treno giapponese in direzione Nara,antica capitale, (ora è un luogo di alto interesse artistico e turistico. Dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1998) nota anche per la presenza di cervi che girano liberamente per i parchi e chiedono in modo esplicito ai turisti cibo, animale simbolo della città tanto da essere riprodotto persino sui tombini delle strade. Nara città antica dai sei "grandi" templi, uno dei quali contenente il grande Buddha (16 metri d'altezza per oltre 500 tonnellate di peso) Per raggiungerla il treno supera una vallata strettissima e popolata da piccoli villaggi, nevica ed il cielo è di un grigio affascinante, tra un boccone ad un cervo ed una visita ai vari templi mi ritrovo da solo a vagabondare tra i parchi e casette illuminate da lanterne, è tardi e devo trovare un posto dove alloggiare.Prendo l'ultima corsa del treno e raggiungo Hiroshima che al solo sguardo mi gela, noto subito una struttura fatiscente ma ancora in piedi ed infatti è l'unica struttura sopravvissuta dopo la bomba atomica. Il Museo della pace mi spacca il cuore e all'interno di esso è facilmente percepibile la tristezza sul volto di tutti i visitatori, resti schegge abiti giocattoli raccontano tutti la stessa triste storia, momenti drammatici sono impressi in tutto quello che è rimasto intatto dopo della bomba, è incredibile quanti brividi attraversino il tuo corpo quando si è in questa città e ad occhio nudo si avverte il grigiore che la avvolge nonostante gli anni passati. La situazione mi stranisce l'umore e decido di andar via attirato da un isola accessibile ,gratis se si possiede il Japan Rail Pass (Pass riservato agli stranieri e i non residenti in Giappone) che consente di spostarti illimitatamente sui treni giapponesi della società JR, i cui singoli biglietti altrimenti sono molto costosi. Così arrivo sull'isola sacra di Miyajima affollata da cerbiatti (proprio come Nara) l' isola è sede del Santuario di Itsukushima e del grande Torii rosso altro importante simbolo del Giappone (porta di color rosso) Raggiungo il monte Misen in funivia per poi attraversare il passo e raggiungere l'altra vetta ed ammirare l’ intero panorama a 360° chemi circonda, sono euforico e non riesco a contenere la gioia così tanto da correre ovunque finendo con il perdermi in montagna (per la seconda volta), quindi cuffie musica e mi dirigo verso il porticciolo dell’isola che si intravede in lontananza.
Un paradiso, piccole cascate e grandi giardini ZEN fanno si che ci si possa allontanare e staccare da tutto, dal caos al traffico. Non potendo rifiutare l'invito di Eikichi al karaoke notturno e calcolando che mancano pochi giorni al mio rientro, decido di recarmi di nuovo a Tokyo per un altro paio di notti e per visitare l'altro lato del distretto Shinjuku. Riattraverso il Giappone e vengo travolto dai ricordi che mi sto portando dietro partendo dalla Florida, tutte le persone incontrate, tutte le lezioni di vita di cui farò tesoro, i sorrisi incrociati, quelli regalati, la loro particolare cultura,il lato povero e quello ricco, le ferree regole i tanti controsensi (e le stranezze che riporto in questo post) che particolarizzano questa fantastica terra. Mi sentivo coccolato pur stando solo, è una nazione molto calda e pacifista e questa sensazione che mi attraversa il corpo è ormai una droga. Dedicherò la mia vita a girovagare per il mondo, come gia da tempo faccio.
Questa è la mia vita .
Questo mi fa sentire vivo !
Dopo 40 giorni in solitaria ritorno all’aeroporto di Narita,una mail attira la mia attenzione… un' amica mi contatta invitandomi alcuni giorni ad Instambul per poterla incontrare e approfittarne per visitare la città, chiamatelo karma, fato, destino o come vi pare, so solo che il fuoco che è dentro me si fa sempre più vivo donandomi l’energia per non fermarmi mai, l’ entusiasmo e la curiosità di scoprire ancora altro, l’immensa voglia di camminare in giro per il mondo !!!
Perderò volutamente la coincidenza per concedermi altri giorni di viaggio ad Istanbul...ma questa è un'altra storia. 

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