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Varanasi, la città della luce - INDIA


Varanasi è una delle più antiche agglomerazioni urbane del mondo ed è abitata da circa 5000 anni. I testi religiosi indù descrivono questa città utilizzando anche altri appellativi: La “mai abbandonata da Shiva”, o “la foresta della beatitudine" e “il grande luogo delle cremazioni". Quest’ultimo appellativo ha reso Varanasi la città sacra per gli induisti, obbligati a recarsi qui almeno una volta nella vita per poter immergersi nel fiume sacro, il Gange. Ogni mattina all'alba, gli indù compiono le proprie purificazioni sui ghat - una serie di scaloni che portano diritto nelle acque del fiume.
Mi attira l’attenzione un ragazzo inginocchiato a mungere una mucca al centro di uno di questi ghat.

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Rinascere con il Vipassana


Mi incammino con il mio zaino sulle spalle lungo una strada dissestata, per ore non vedo altro che campi e macerie abitate, in silenzio ascolto il suono dei passi e penso a quello che mi aspetta. Mi fermo da un vecchietto che serve da bere tè su di una panca arrangiata e comincio a tirar fuori parole con lo scopo di sentirmi più leggero, gli racconto del perché mi trovo li senza nemmeno che lui me l’abbia chiesto. L’anziano non mi fila per niente e prima che io vada mi dice: ≪so benissimo perché sei qui≫.
In anticipo raggiungo l’ashram dove mi rinchiuderò, le mura sono alte e di un colore bianco sporco, un cartello di legno marcio con una frase dai colori blu dice: “Vogliamo solo migliorare la qualità della tua anima”. Sembra perfetto come benvenuto.

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La città del futuro - Auroville


Una serie di circostanze mi spingeranno fino ad Auroville, un nome che già conoscevo, ma che al momento non ricordavo. Sono le quattro del mattino, mi trovo in una fatiscente stazione degli autobus a fare slalom tra corpi che dormono al suolo e altri ancora in piedi che scatarrano ovunque, il più fortunato si gode alcuni giornali trovati ad un angolo utilizzandoli a mo’ di coperta. Mi incammino verso la cittadina mentre cerco di scacciare una decina di cani che mi seguono abbaiando. Dormono tutti penso, e nell’attesa provo a riposare accucciato su due travi di legno poste all’esterno della casa. Benvenuto ad Auroville.
Al mattino vengo svegliato da un’istruttrice di yoga con addosso un elegante sari dal tessuto leggero effetto “vedo non vedo”, una visione tra il mistico e il sensuale. Ne avevo davvero bisogno dopo la notte randagia. Mi invita ad entrare, indicandomi un’anziana chinata in un angolo alle prese con le faccende di casa.

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