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🚲 Cioccolato e nazisti in fuga - Bariloche - Alla fine del Mondo in bici

La Patagonia non è un paese né tantomeno una regione, ma una vera e propria entità geografica che si contraddistingue in tutto il mondo per il suo aspetto naturalistico. Politicamente invece si divide tra Argentina e Cile.
Bariloche è una città argentina situata ai piedi delle Ande e segna l’inizio (o la fine) della Patagonia. Oggi famosa per i suoi impianti sciistici e per gli hotel lussuosi in legno che ricordano i rifugi svizzeri, è conosciuta appunto anche per il suo cioccolato in competizione con quello dei nostri vicini. Ma sono piccoli dettagli che saltano agli occhi appena si arriva qui, Bariloche in realtà ha una storia ben profonda che inizia poco prima del 1900, con la missione di colonizzazione da parte dei tedeschi e degli austriaci.


Al termine della Seconda guerra mondiale questo luogo diventò un’oasi di pace per alcuni nazisti. Non vi siete mai chiesti dove diavolo finirono tutti i generali sopravvissuti del Reich? La risposta è la Patagonia.
Erich Priebke è un esempio, l’ex comandante delle feroci “SS” e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, arrivò in Argentina nel 1948 grazie all’aiuto di alcuni sacerdoti Altoatesini e fu catturato proprio a Bariloche nel 1994. Anche il medico che sperimentava le torture nel campo ad Auschwitz, Josef Mengele si rifugiò qui. La lista è molto lunga e comprende migliaia di persone, tra i tanti, l’inventore delle camere a gas utilizzate nei campi di concentramento e alcuni comandanti della Gestapo. Anche il crudele medico danese Carl Vaernet che tentò “l’inversione polare degli ormoni” per combattere il “problema” degli omosessuali, poi Gerhard Bohne, il responsabile del programma di eutanasia per lo sterminio degli handicappati fisici e mentali, e tanti altri personaggi davvero bastardi.

Ma il lato più triste di questa storia è che l’umanità intera ha perso due volte, la prima quando si è lasciata sopraffare da tanta crudeltà, e la seconda quando il Vaticano ha “restituito” a questi assassini una nuova vita. Ora spiego meglio quest’altra sporca storia: quella della Rat Line, letteralmente “la strada dei topi”, ovvero le vie di fuga che utilizzavano gli ex nazisti in America Latina. Il Vaticano invece la chiamava “la via dei monasteri”, in realtà fornirono nuovi documenti a migliaia di assassini senza scrupoli, e con la copertura della Croce Rossa, li facevano imbarcare dal porto di Genova con destinazione Buenos Aires. L’idea era quella di riformare la nuova nascita del nazismo spostando tutti i sopravvissuti (“la crème de la crème” praticamente), compresi i capitali economici accumulati con lo sterminio degli ebrei. La chiamarono “O.d.e.s.s.a.”, l’acronimo tradotto di: Organizzazione degli ex-membri delle SS.

Questa città per fortuna mi trasmette tutt’altro: è un’oasi di pace immersa in un’elegante natura, le strutture ricettive sono moderne e... (vai allo store di Amazon per continuare la lettura)

Tags: Argentina

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